Manlio Cammarata repoprter Manlio Cammarata reporter - Archivio 2006-2013

Televisione

Il digitale terrestre, una sfida per l'informazione

24.07.06
Il passaggio della televisione dall'analogico al digitale pone in primo luogo il problema dei contenuti e di nuovi linguaggi per l'informazione.
Rinvio a date realistiche del passaggio definitivo della televisione terrestre alla tecnica digitale, la Rai come motore dell'innovazione, "televisione per tutti", con prevalenza di programmi gratuiti. Queste le linee essenziali che sono emerse dalla conferenza sul digitale terrestre che si è tenuta a Napoli il 14 e 15 luglio. Un deciso cambiamento di rotta rispetto alle iniziative del precedente governo. Si aprono dunque nuovi scenari di sviluppo nel sistema dei media in Italia (vedi Da Napoli la svolta sulla TV digitale terrestre).
La "piattaforma" DTT si sviluppa in un contesto affollato di tecnologie e pone un problema di integrazione tra i diversi media, primo di tutti l'internet. Ci sono problemi di investimenti da fare, di contributi pubblici, di regole, di apertura del mercato. E soprattutto c'è il problema dei contenuti. Perché senza contenuti non c'è tecnologia che tenga, il pubblico non risponde.

Il digitale terrestre non è utile solo per moltiplicare il numero dei canali disponibili. L'interattività che offre (sia pure limitata) può essere uno strumento importante per avvicinare ai nuovi media quella parte del pubblico che non ha ancora accesso all'internet perché poco incline all'uso delle tecnologie, in particolare persone non più giovani o di modesto livello di istruzione. Per questa fascia di pubblico (circa metà della popolazione), la televisione è il mezzo più seguito e il familiare telecomando può rivelarsi lo strumento attraverso il quale passare quasi inavvertitamente dall'uso passivo a quello attivo della televisione. Dalla scelta istintiva, perché resa automatica da anni di uso, alla scelta intelligente.

Nei programmi di informazione (e non solo) il problema è quali scelte offrire al telespettatore. L'abitudine alla pagina complessa, divisa in diverse aree, si è ormai affermata grazie ai canali "all news" (un esempio per tutti è Rai News 24). Si deve partire da qui per produrre informazioni che attirino l'utente a scegliere il "contorno" dell'informazione principale (precedenti, approfondimenti, informazioni collegate eccetera).
In questo modo il "telespettatore digitale" potrà costruire la propria informazione personale, diventerà il fornitore di informazioni di se stesso.
Dunque la sfida che il digitale terrestre pone a chi fa informazione è la produzione di contenuti informativi predisposti per l'interattività. In prima battuta sembra abbastanza facile, perché abbiamo già l'esperienza dell'internet, dove l'interattività è un aspetto essenziale del sistema. Infatti giornali on line hanno incominciato a funzionare quando si è capito che la semplice riproduzione della pagina stampata non aveva senso, quando il formato della notizia è passato dagli schemi della stampa a quelli della rete ed è stata offerta la possibilità di costruire giorno per giorno un giornale "personale".

E' necessario seguire un percorso simile per l'informazione sul digitale terrestre, tenendo presente il formato specifico del mezzo: poche finestre, poche righe di menù fra cui scegliere con il telecomando. E' un passaggio impegnativo per chi ha sempre costruito il notiziario televisivo come semplice sequenza temporale di informazioni. Oggi l'impaginazione del telegiornale è "verticale"; il digitale ci impone di aggiungere percorsi "orizzontali", ipertestuali. L'internet insegna.
Il valore aggiunto di questo tipo di informazione potrà determinare, nel giro di pochi anni, cambiamenti anche notevoli negli orientamenti del pubblico e persino la caduta di interesse verso i telegiornali oggi più seguiti, se non sapranno adeguarsi alle possibilità di presentazione delle notizie offerte da digitale terrestre.
Se è vero - ed è vero - che la sfida della DTT si gioca soprattutto sui contenuti, nel caso dell'informazione evolversi è un imperativo che non può essere eluso.
Perché i primi che riusciranno a presentare un "telegiornale digitale interattivo" acquisteranno un vantaggio che per i concorrenti sarà difficile recuperare.

Sull'argomento vedi anche: La TV digitale terrestre nel sistema dei media

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