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Televisione

I "preferiti" di Sky  non sono i miei preferiti

di Dr. K - 31.01.05
Vi consiglio di leggere il resoconto della seduta del Senato del 20 gennaio scorso, quando sono state rivolte al Governo un'interpellanza e un'interrogazione sulla questione di Sky Italia e di quell'accrocco che impone ai suoi utenti, il più scamuffo dei decoder.
C'è da restare a bocca aperta nell'apprendere, se ho capito bene, che l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni non ha detto la verità al Parlamento e che il Governo, alla fine dei conti, se ne lava le mani. E lavandosi le mani in sostanza lascia libero corso alle iniziative contro il mercato e contro gli utenti messe in atto dall'unico operatore satellitare del nostro Paese.

Sono passati più di quattro mesi da quando mi chiedevo (Sky: troppe sorprese vengono... dal cielo) perché nessuna delle autorità "competenti" facesse qualcosa per porre fine alla scandalosa questione di Sky Italia e del suo decoder che prende solo i canali che vuole il signor Murdoch (o chi per lui) e solo nell'ordine che vuole lui.
Ora ho la sensazione che non avrò mai una risposta, perché evidentemente che c'è qualche "superiore interesse" a proteggere la ditta. Sul quale interesse non può fare effetto la mia indignazione e quella di tanti altri telespettatori come me.

Poi c'è un'altro aspetto della situazione che non mi piace, o meglio che non capisco bene. Mi riferisco all'articolo SKY/eBismedia: i possibili effetti della decisione dell’AGCOM di Eugenio Prosperetti, pubblicato su InterLex il 10 gennaio. Mi sembra di capire che la summenzionata Autorità per una volta ha dato torto a Sky e ha preso una decisione che va nella direzione di un'apertura del mercato. E allora perché l'autore dell'articolo  sembra preoccupato delle conseguenze che questa decisione potrà avere? Vuole cortesemente spiegarmelo?

Con l'occasione potrebbe chiarire alcuni punti che mi paiono alquanto sottovalutati. Prima di tutto: il fatto che Sky Italia abbia annunciato che proseguirà per qualche tempo le trasmissioni con lo standard SECA (ma non quelle sul calcio) non fa altro che prolungare l'incertezza degli utenti. E' una decisione definitiva o lo spegnimento delle trasmissioni in SECA è solo rinviato? A chi non è interessato al pallone conviene comperare un decoder aperto o l'accrocco proprietario? Perché non si adotta la soluzione francese, con le "cam" che possono accogliere le smart card NDS, rispettando in questo modo non solo gli utenti, ma anche la legge che vieta la vendita di decoder non universali?

Su questo punto c'e anche un'inesattezza: non è vero che il decoder proprietario sia necessario per combattere la pirateria, perché la sicurezza contro le contraffazioni è data non dall'apparecchio ma dallo standard di codifica del segnale e quindi dalla smart card.

Né l'articolo dell'avvocato Prosperetti né la discussione al Senato toccano però il punto cardine di tutta la faccenda, che è nella limitazione della libertà dell'utente di ricevere i canali che gli interessano nell'ordine che preferisce. Pensate a Explorer: quando lo aprite per la prima volta vi presenta i suoi "preferiti". Voi li cancellate (non è facilissimo, d'accordo, ma sempre meglio che acchiappare un canale nascosto da Sky) e ci mettete i vostri, nell'ordine che vi pare. Con Sky non si può, i vostri preferiti devono essere i suoi e poco importa se le preferenze del signor Murdoch sono motivate da interessi commerciali o politici che non sono i vostri. Il bello è che se gli interessi del signor Murdoch cambiano, zac, lui vi cambia i preferiti sul decoder...

Non resta che spegnere la TV, aprire un libro e accendersi una sigaretta. Niente di meglio del fumo attivo per sottrarsi ai danni del fumo passivo.

P.S. Direttore, puoi tagliare la conclusione solo se mentre "passi" il mio pezzo non stai fumando la tua pipa.

 

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