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Lingua lessa e cervello fritto

Perché Minzolini non è "unilaterale"?

05.10.11

Ci risiamo. Ora è l'accusa dei legali del cantante Vasco Rossi a un sito che ha pubblicato qualcosa di sgradito: "satira unilaterale".
L'aggettivo unilaterale è uno dei tanti che nell'attuale melma mediatica vengono usati con un significato del tutto negativo, come un insulto. "La sua è un'opinione unilaterale" ha urlato qualche sera fa un uomo politico a un giornalista, nel corso di un talk-show.

Naturalmente era un politico dell'attuale maggioranza, perché unilaterale è un insulto "di destra", normalmente rivolto alla sinistra. Un insulto a senso unico.
Come se fosse possibile, per chiunque, nutrire un'opinione multilaterale. Però suona bene, resta impresso. Ripetuto all'infinito, l'aggettivo diventa un marchio d'infamia. E' la solita tecnica di comunicazione rubata alla pubblicità: ripetere una sciocchezza fino a quando diventa categoria di pensiero.

Il contrario di unilaterale è pluralista. Altro aggettivo-slogan a senso unico: Santoro non è pluralista, il TG3 non è pluralista e via elencando. "Pluralista" dovrebbe significare parità di trattamento tra tutte le opinioni. Ma si può essere pluralisti e unilaterali nello stesso tempo: basta che le opinioni di una parte siano citate con lo stesso rilievo di quelle della parte opposta. Rilievo che si misura col cronometro. Però le prime possono essere presentate in buona luce, le seconde con sottintesi negativi. Così anche una trasmissione che appare pluralista diventa unilaterale nella sostanza.

Prendiamo il TG1. Appare pluralista, perché presenta sia le posizioni della maggioranza sia quelle dell'opposizione. Anche se, cronometro alla mano, tanto pluralista non è. Ma non è questo l'aspetto più importante. Conta invece la linea generale, espressa con molta chiarezza negli editoriali del direttore Augusto Minzolini. Che sono decisamente unilaterali.

Ma nessuno degli insultanti di professione gli rivolge l'accusa. Dimostrando così che l'insulto è a senso unico, va solo da destra verso sinistra. E va bene: neanche a Minzolini si può imporre di essere plurilaterale.
Ma un telegiornale pubblico dovrebbe essere pluralista. E per questo ci sono diverse soluzioni. La prima, del tutto naturale in qualsiasi altro giornale, è cacciare il direttore che fa precipitare gli ascolti o le vendite in edicola. Non importa se è unilaterale o pluralista.

La seconda soluzione, in attesa che venga inventato un solvente per la colla che lo tiene attaccato alla poltrona, è un secondo editoriale, da affidare a un giornalista unilaterale a tutti gli effetti, cioè dell'opposizione. Così il TG1 sarebbe realmente pluralista. Nessuno ci ha pensato.

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