Manlio Cammarata repoprter Manlio Cammarata reporter - Archivio 2006-2013
Home Curriculum Blog Mappa del sito E-mail Storico
Lingua lessa e cervello fritto

Monitorato il test: tilt!

26.06.06
La lingua cambia, nuovi termini entrano nell'uso comune, altri diventano a poco a poco vecchi, desueti. Molte parole straniere diventano di uso quotidiano: computer, scanner, premier (ma il nostro presidente del consiglio non è un "premier", cioè un prime minister...).
Tutto questo è bene, la lingua è viva, si evolve.

Purtroppo però in molti casi l'italiano si evolve col passo del gambero, cioè si involve, si impoverisce. Succede quando si usano troppo spesse parole straniere al posto di termini italiani che vogliono dire la stessa cosa. Anzi, in qualche caso la parola straniera sostituisce diverse espressioni della nostra lingua. Così le sfumature si perdono, il discorso perde efficacia.

E' il caso di "monitorare", brutto neologismo costruito sull'inglese monitor, che significa, in particolare, "dispositivo di controllo". Niente di male se la parola originale viene usata per indicare il video del computer o uno schermo di controllo delle emissioni televisive. Ma non è il caso di monitorare il traffico, o il livello di prestazione di un servizio, o il funzionamento di una macchina, quando si può controllare, verificare, osservare. O, con maggiore precisione, mettere  o tenere sotto controllo. I mostri generano altri mostri: da "monitorare" a "monitoraggio" il passo è breve e straziante.

"Monitorando" il traffico si può vedere che è "in tilt". Invece di dire che è lento, congestionato, bloccato. "Sistemi di monitoraggio in tilt", per dire che i controlli non funzionano. Per di più il termine è usato con un significato del tutto improprio, perché il verbo inglese to tilt significa inclinarsi, piegare, pendere (l'uso in italiano viene dalla scritta che appare sugli schermi dei flipper: "TILT" vuol dire che il gioco si è fermato perché il giocatore ha cercato di influenzare il percorso della pallina inclinando l'apparecchio oltre il limite consentito).

Provare per credere. Anzi, fare il "test". Altro anglicismo inutile, visto che abbiamo l'equivalente prova, con in più le possibilità, a seconda del contesto, di verifica e controllo.

Si incomincia a usare i termini stranieri per voglia di mostrarsi aggiornati, moderni, colti. Si continua per pigrizia mentale. E il linguaggio diventa sempre meno articolato, la comunicazione scade.

Per intervenire su questo argomento scrivi a

Top - Indice della sezione - Home

© Manlio Cammarata 2009

Informazioni di legge