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Lingua lessa e cervello fritto

Incendio burocratico

28.07.06
Forse molti incendi di boschi, campi e macchia mediterranea potrebbero essere evitati se nelle zone a rischio si mettessero cartelloni "pubblicitari" di grande impatto, con scritte tipo: "Non gettare via la cicca accesa" o "Non accendere il fuoco qui: basta una scintilla per incendiare il bosco".

Invece la Provincia di Roma ritiene di fare il suo dovere per la prevenzione degli incendi piazzando qua e là cartelli come questo. Nel quale si legge che "Sono vietate tutte le azioni determinanti l'innesco di incendi ai sensi all'art. 11 - comma 3, lettera e) della L. n. 394 del 06.12.1993" eccetera eccetera.
"I trasgressori - si legge ancora sul cartello - saranno puniti ai sensi dell'art. 30 - comma 1..." e via elencando, per un totale di sette riferimenti normativi.

Riferimenti incomprensibili a chi non si prenda la briga di andare a cercare i provvedimenti citati (operazione difficilissima in Italia). A occhio e croce il tutto dovrebbe significare che chi accende un fuoco paga una multa. Se poi il bosco brucia, è tutta un'altra faccenda.

L'Italia è piena di divieti stupidi, che non colgono e non fanno cogliere la sostanza delle azioni. Per esempio, sui marciapiedi delle stazioni ferroviarie si legge un avviso: "E' vietato oltrepassare la linea gialla" Vietato? E qual è la sanzione?
Sarebbe più corretto ed efficace scrivere "E' pericoloso oltrepassare la linea gialla. Potreste finire sotto il treno!".

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