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Anno XIV - N. 403
15 febbraio 2010
Tra leggi e sentenze la storia "illegale" della televisione italiana

Lo strano caso della televisione che non c'è. Al suo posto Rete 4 è una TV "abusiva". Mentre Sky non ci permette di vedere tutte le televisioni via satellite. E la Rai è sempre più sotto il controllo del governo. Intanto dobbiamo cambiare i televisori o comperare i decoder per il digitale terrestre. C'è qualcosa che non funziona?

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"Indirizzo generale" della Commissione di vigilanza sulla TV 

Tempo di elezioni. Vietato informare e approfondire

Il regolamento sulla "par condicio" varato il 9 febbraio dalla Commissione parlamentare mette il bavaglio ai pochi spazi del servizio pubblico che sfuggono al controllo politico. Commissariata la Rai, per le TV private decide l'AGCOM.
BLOG. Par condicio: se l'Italia fosse l'America... (16 febbraio)
Il regolamento che ho proposto e fatto approvare di Marco Beltrandi
Il regolamento dell'AGCOM sulla par condicio (Delibera N. 24/10/CSP)

15 febbraio 2010

Dettagliato, minuzioso, pedante, a tratti maniacale. Il regolamento emanato dalla "Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi" è un capolavoro di ipocrisia normativa. Si presenta come pilastro della cosiddetta par condicio nei programmi televisivi durante la campagna elettorale. Invece è il contrario. E' l'ennesimo strumento per intontire sempre più i telecittadini italiani, cancellando proprio le trasmissioni che lasciano qualche spazio alla comprensione della politica: i programmi "di approfondimento", che forse non a caso riscuotono un interesse crescente nel pubblico.
Il presidente della Rai, il buon Paolo Garimberti, si è precipitato dal suo datore di lavoro per protestare. Non ci lasciate fare il nostro mestiere, ha detto, e ci togliete anche un mucchio di soldi, perché le trasmissioni che volete cancellare portano molta pubblicità, la comunicazione politica no.
(continua)
Il regolamento emanato il 9 febbraio dalla Commissione parlamentare

Troppe cose non funzionano, sulla terra e nell'alto dei cieli

Dopo lo switch-off, in molte zone del Lazio sono oscurati i canali del servizio pubblico, mentre quelli di Mediaset e di tante emittenti private si vedono bene.
E c'è ricorso alla UE contro Tivù Sat, che potrebbe essere l'unica soluzione.

I sette misteri della televisione digitale

"Decreto Romani": in arrivo un testo modificato

Le critiche rivolte da tutte le parti allo schema di decreto legislativo per il recepimento della "direttiva multimedia" costringono il Governo a una parziale marcia indietro, almeno per  l'internet. Si aspetta un nuovo testo.
La ricostruzione del testo unico risultante dalle modifiche contenute nello
  schema di decreto legislativo ora sottoposto al parere delle Camere
Eccesso di delega o eccesso di potere televisivo? (18 gennaio)
Le polpette avvelenate del nuovo Testo unico radio-TV (11 gennaio)
Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2007/65/CE
Decreto legislativo 31 luglio 2005, n. 177 (Testo consolidato vigente)
Accessibility 4 All (Claude Almansi per ETC Journal)
 
Dove trovarlo in libreria
Come acquistarlo on line
BLOG
Nel viterbese lo "switch-off" è diventato "black-out" (8 febbraio)
Una recensione su Bottega Scriptamanent (28 gennaio)

Google, la Cina, le panzane e qualche ipotesi credibile (G. Livraghi)

Ancora in primo piano

Sono i non-giornalisti che fanno buona parte dell'informazione
Si intitola "Una vita da (giornalista) precario" il rapporto dell'Osservatorio sul precariato del Consiglio nazionale dell'Ordine. Dal quale si rileva che la maggior parte dell'informazione nel nostro paese è fatta "non giornalisti".
(Giornalista): una professione tra parentesi (30 ottobre)
Giornalisti e precari: la casta dei "giornalari" (3 giugno)
I documenti dell'Ordine dei giornalisti
Una vita da (giornalista) precario
Documento di indirizzo per la riforma dell'Ordine dei giornalisti
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La registrazione
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Le poche regole da seguire per sapere quando è obbligatoria la registrazione delle testate on line.
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